Autocostruzione, Senza categoria

Esperimento di autocostruzione – Terza e ultima parte

Siamo dentro!

Non ricordo da quanto tempo abbiamo messo in standby il nostro amato Icaro e ci siamo sistemati nel nostro “pollaio” di legno; ormai sono passate settimane, anche se i lavori di miglioramento, manutenzione e ritocco sono ancora in opera.

Nel precedente articolo vi ho raccontato di come abbiamo completato la struttura, interna ed esterna, di pareti, tetto, pavimento e dei vari impianti elettrico, idrico e di riscaldamento.

Oggi vi racconto di come abbiamo progettato l’interno della nostra scatola affinché possa essere un nido accogliente e funzionale per tutti quattro noi, componenti della famiglia umani, e di Vicky e Rebe, i nostri due compagni pelosi.

La metratura dello spazio che abbiamo costruito è 35 metriquadri, a cui abbiamo attaccato uno spazio di 3 metriquadri adibito a bagno e una terrazza esterna di 15 metriquadri circa.

Abbiamo fin da subito convenuto di non dividere lo spazio con pareti aggiuntive, ma di organizzare l’arredo in modo che gli ambienti fossero ben definiti ma comunicanti.

Gli unici spazi ben delimitati sono il bagno e  un soppalco costruito a sovrastare un quarto dell’area del pavimento, e adibita alla stanza di Pietro e Federico: sul soppalco ci sono i loro letti, i loro giochi, i loro materiali, e viene gestito da loro come credono opportuno; solo periodicamente io e Tomas interveniamo per un riordino generale e una pulita.

Sotto il soppalco abbiamo creato l’area notte per me e Tomas, con due materassi appoggiati su una struttura di bancali che fungono da doghe; il soppalco delimita un’area sottostante a parallelepipedo rettangolo, la cui faccia più corta è coperta da una struttura composta da quattro bancali: sul lato esterno funge da libreria, e all’interno è di supporto a una serie di ripiani che fungono da grande armadio, su cui ordiniamo vestiti, tessuti, materiale elettronico e strumenti di vario utilizzo. Il lato lungo è comunicante con l’area giorno, che abbiamo arredato con un divano-letto, un tavolino basso, la stufa e, per ora, scatole e contenitori con lego, materiale artistico e qualche gioco.

L’altra metà della casa è dedicata principalmente alla cucina: una semplice tavola di legno, trattata perchè sia impermeabile , sorregge il lavandino e funge da piano di lavoro, lasciando uno spazio sottostante per un piccolo frigorifero e due ripiani per pentole e stoviglie; una cassettiera è la nostra dispensa e per cuocere il cibo abbiamo recuperato una cucina a gas con quattro fuochi e forno ; un tavolo a penisola, fabbricato con assi di pino rimaste dalle pareti, è  un accogliente spazio per i nostri pasti.

Sullo stesso lato la porta del bagno conduce al nostro gabinetto a secco, alla doccia e a un lavabo. Il gabinetto ecologico a secco all’apparenza non è molto diverso da un normale gabinetto, con l’unica differenza che ci si siede su di un asse fissato ad un cassone; questo cassone è collegato tramite un tubo a un altro più grande, sottostante, appoggiato al suolo, nel quale le feci vengono  alternate a strati di segatura, foglie secche e altri materiali vegetali secchi: questo facilita la trasformazione del composto, attraverso dei batteri, in terriccio utile per rendere il terreno argilloso tipico di questa zone dell’Algarve più fertile e morbido. Qui il clima è l’ideale per questo genere di toelette essendo, soprattutto in estate, molto secco e favorendo così l’evaporazione delle parti umide.

Abbiamo completato la casa con piccoli scaffali, panche e sgabelli per la seduta della cucina, cassette di legno impilate per la conservazione della frutta e della verdura o per creare una piccola scarpiera all’entrata., mensole costitute da pezzi di bancali appesi al muro; il tutto fatto a mano cercando di utilizzare ciò che avevamo già o potevamo recuperare, trasformare e adattare perché potesse essere per noi funzionale; abbiamo fatto la scelta, sia per principi etici sia per risparmiare qualche soldo, di  cercare di non acquistare nulla di nuovo, e fortunatamente oggi ci sono molti strumenti disponibili per trovare i più svariati oggetti in vendita di seconda mano.

Quando abbiamo cominciato a sentire che la nostra tana era pronta per essere abitata, anche se non completamente terminata, abbiamo svuotato gli armadietti del nostro camper in una giornata e abbiamo sistemato tutto nella nuova casa: in un attimo il nostro pollaio ha preso vita, colore, calore. 

Vivendola quotidianamente, continua a trasformarsi con dettagli, manufatti artigianali di persone grandi e piccole, piccoli accorgimenti che ci accorgiamo essere importanti per una serena quotidianità. 

Un piccolo orto familiare che soddisferà il nostro fabbisogno quotidiano di vitamine durante l’estate e un piccolo magazzino, adibito allo stoccaggio degli attrezzi di Tomas, sono a completare il nostro spazio domestico;  la campagna intorno a noi ci fa da giardino e collegamento con il mondo: due amache attaccate agli ulivi vicini ci accolgono durante le calde giornate che stanno arrivando, l’oleandro fiorito ci dà il benvenuto con i suoi rami fioriti ogni mattina dalla grande vetrata vicino ai letti, la veranda esterna ci regala l’ombra tanto importante durante l’estate e funge da tetto per la cuccia di Vicky e Rebe.

Siamo molto soddisfatti del nostro lavoro e queste ultime settimane ci hanno mostrato come tutti noi stiamo traendo giovamento dall’avere maggiore spazio per dedicarci ai nostri progetti, e dall’aver fatto un passo in più nel percorso di radicamento in questa terra portoghese, in cui ci sentiamo ancora ospiti e non ancora del tutto parte del tessuto sociale.

Per questo nuovo percorso nuovi giorni e rinnovate energie sono fondamentali, e ora che questo esperimento di autocostruzione è terminato, sicuramente potremo dedicarli a intraprendere la nuova sfida del relazionarci e includerci in mezzo alle persone che vivono con noi questa bella parte di mondo.

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