Percorsi di Apprendimento, Senza categoria

L’evoluzione di una visione: costruire un progetto per persone piccole e grandi

Se chiudo gli occhi è già tutto davanti a me: tre casette ottagonali, comunicanti tra loro a formare una struttura a più ambienti.

La prima stanza è quella della manipolazione. Materiali naturali e artificiali vanno a formare delle aree di gioco strutturate e progettate per lasciare libertà di sperimentazione e che implicitamente vanno a regolare i confini entro cui si può agire: degli atelier dove è possibile esplorare le forme, i colori, le consistenze, le misure, e le varie sfaccettature del mondo che ci circonda.

La seconda stanza è quella della ricerca. Attraverso aree tematiche intrecciate tra loro e arricchite di libri e strumenti consultabili, le persone hanno la possibilità di approfondire i loro interessi e la loro conoscenza attraverso “laboratori in scatola” che possono svolgere in autonomia, quando vogliono e per quanto vogliono, e che raccontano, attraverso esperienze concrete, un pezzo della materia che hanno scelto di studiare: educazione cosmica (che riguarda geografia, storia e scienze), arte, il mondo delle parole o quello dei numeri, sono tutti lì, a disposizione, pronti per essere abbracciati.

La terza stanza è quella del movimento: movimento fisico, sonoro, artistico e di idee. In questa stanza c’è teatro, musica, danza, si esplora il proprio corpo nella sua forza e nella capacità e nell’esercizio del saperlo controllare.

All’esterno c’è uno spazio verde, alberi selvatici vivono e crescono rigogliosi tutt’intorno, dove i bambini e le bambine si possono arrampicare, possono costruire capanne, cercare tracce di animali e inventare mille giochi e avventure; e ci sono degli orti, degli alberi da frutto e qualche alveare di api, di cui persone grandi e piccole si prendono cura.

C’è un’officina di falegnameria, una cucina e il capanno degli attrezzi di giardinaggio.

E ci sono persone. Persone grandi e piccole che collaborano tra loro e si scambiano saperi. Persone grandi che facilitano l’utilizzo degli spazi alle persone piccole, persone piccole che mostrano ai grandi l’arte del vivere il presente e del porsi sempre domande, persone di tutte le età che organizzano momenti seminariali per condividere conoscenze e competenze, che suonano e cantano e mettono in scena spettacoli teatrali.

E io sono in alto e guardo tutto questo bellissimo flusso scorrere davanti a me, mi nutre, ne sono creatrice, e ne tengo le redini, ma non lo controllo, creo solo le condizioni perché rimanga vivo e proceda senza pericoli.

Questo è tutto nella mia testa. Ma voglio che sia reale, voglio che questa sia la scuola di vita per i miei figli, per me e voglio offrirla a tutti quelli che vorranno condividerla.

Per ora questa visione è racchiusa in una casetta. La casetta dei bambini, che con tanto impegno il gruppo di famiglie di cui facciamo parte ha scelto di portare avanti insieme a me; è il campo di sperimentazione che in questo momento mi dà le informazioni di cui ho bisogno per esplicitare ogni giorno di più il progetto più grande che verrà.

Da semplici momenti che noi, persone grandi, abbiamo deciso di condividere con le persone piccole della nostra grande famiglia, è nato un progetto sempre più strutturato, in cui mensilmente proponiamo laboratori su una tematica riguardante il mondo che ci circonda, che è un’officina in cui poter creare con la mente, le mani e il cuore, in cui si condividono le informazioni e ci si impegna nel lavoro di squadra.

Vi racconterò della casetta, dei tempi e degli spazi dedicati a questo progetto che per me è tanto importante.

Ora no. Ora voglio richiudere gli occhi e continuare a immaginare il progetto che sarà.

Buoni sogni a tutti.

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