Una volta tornati al “terreno”, lo spazio che condividiamo con le tre famiglie amiche ormai da cinque mesi, ci è bastato poco per stabilizzarci nuovamente.
Tomas ha accuratamente scelto una nuova posizione per la nostra casa mobile in modo che prenda più sole possibile nelle ore diurne: sole che, a differenza della rovente stagione estiva, ci riscalda piacevolmente e aiuta ad asciugare l’intensa umidità che da qualche tempo si crea durante la notte; ha costruito una tettoia in legno, con bancali, teli impermeabili, e tutta la passione e l’impegno che sempre sfodera quando è all’opera in lavori di costruzione e ingegno.
La nostra casetta è dunque tornata accogliente, potendo utilizzare al meglio lo spazio adiacente alla caravana, con un comodo materasso per Vicky e Rebe, e un pavimento di bancali per isolarci dal fango appiccicoso e invadente che si crea intorno a noi durante le giornate di pioggia che, ora che siamo nel periodo autunnale, sono più frequenti, e sorprendono anche con bombe d’acqua e temporali.
Al nostro rientro abbiamo anche trovato una nuova famiglia ad accoglierci: Valeria, un’amica di In e Giorgio, con i suoi due bambini Gioele e Alice, che qualche giorno prima che noi arrivassimo, ha preso un’aereo, annusando che la situazione in Italia l’avrebbe portata a ritrovarsi in nuove restrizioni e situazioni di isolamento dettate dall’aumento dei contagi di Covid nella sua regione di origine, la Lombardia, e ha deciso di passare qui qualche tempo, noleggiando una roulotte e preferendo per lei e i suoi figli un ambiente di comunità.
Ci siamo ritrovati qui insieme, le famiglie al completo, tutti rientrati dalle varie trasferte che avevano impegnato alcuni di noi.
Era giunto così il momento di confrontarsi, ripensare ognuno ai propri progetti dopo la lunga estate, e capire se l’intento di vivere insieme fosse ancora una convinzione comune.
Nella nostra modalità usuale, molto spontanea, poco formale e a tratti assai chiassosa, ci siamo dimostrati tutti convinti della scelta iniziale, anche se una domanda è sorta a tutti naturale: come è possibile in questo momento di grande incertezza, pensare di fare un passo grande come quello di comprare un terreno condiviso, e investire i propri risparmi senza alcuna certezza lavorativa per la maggior parte di noi?
Abbiamo così concordato di continuare la nostra vita comunitaria qui, aspettare la prossima stagione primaverile per riparlarne, e crearci un equilibrio dinamico, nel quale continuare a cercare e pensare a terreni e progetti futuri, ma allo stesso tempo accomodarci nel tranquillo spazio che stiamo vivendo, in cui ci sarà anche bisogno di stabilità per l’imminente nascita del terzo figlio di In e Giorgio, che avverrà il prossimo mese.
Ognuno ha così spostato la sua attenzione sui progetti quotidiani e su come vivere al meglio un inverno e una primavera miti e lenti, sapendo che non ci muoveremo molto dal sud del Portogallo. E mentre una famiglia si cimenta nella costruzione di una yurta, un’altra si impegna nella progettazione di un laboratorio culinario a cielo aperto, e un’altra si prepara per l’arrivo di una nuova piccola persona nella loro vita, anche noi ci focalizziamo sui piccoli obiettivi in cui vorremmo impegnarci: riduzione del costo mensile di vita attraverso l’autoproduzione e il recupero, esperimenti di saponificazione e di cucito, la costruzione di materiali di apprendimento per i bambini e le bambine, e una scoperta maggiore del territorio e dei suoi abitanti, per imparare la lingua portoghese, sono alcuni dei piccoli traguardi che mi piacerebbe raggiungere.
Tomas seguirà il progetto della costruzione, con Grant e Giorgio, di una nuova, piccola casetta in legno, che sarà uno spazio che i bimbi potranno utilizzare come ambiente di gioco ed esperimenti, e che sarà allestito di materiali e attrezzature alla loro portata; la sua voglia di movimento ed esplorazione sarà soddisfatta in sella alla sua bicicletta che, ora che il sole caldo ma non ardente lo permette, è il mezzo perfetto per avventurarsi su sentieri sconosciuti e scoprire le bellezze e le criticità della campagna circostante.
Fede e Pietro, con il gruppo di bambini che ora conta undici elementi, si alimentano di nuovi stimoli: la comparsa del fango da modellare e utilizzare come materiale da costruzione e da battaglie; la maturazione dei primi mandarini e arance sugli alberi da frutto del terreno che occupiamo; la sempre più spiccata curiosità nell’avventurarsi sul territorio, di cui hanno sempre più famigliarità; la coltivazione per Federico della sua passione per Harry Potter, ascoltando in modo famelico tutti gli audiolibri della saga, e l’interesse di Pietro per la cucciolata partorita dalla cagnolina del nostro vicino di casa David, di cui sta seguendo la crescita giorno dopo giorno.
A piccoli passi ci incamminiamo così verso l’inverno portoghese che, siamo sicuri, ci porterà novità e conquiste, vivendo il presente e costruendo la nostra felicità con i piccoli grandi tesori che ci regala la nostra vita, ogni giorno.